Loghi e suonerie - #TBT

Loghi e suonerie, svuotarsi le tasche ma vivere felici

Siamo a dicembre e la serie #TBT si conclude. Sono stati 12 mesi in cui abbiamo affrontato il mondo della telefonia nelle sue espressioni più vintage, indagando l'impatto che questa invenzione ha avuto nella nostra società e andando a riscoprire oggetti, servizi e persino abitudini che molti hanno dimenticato o forse mai conosciuto. Vogliamo salutare questo progetto (da voi molto amato e di questo vi ringraziamo) con un'ultima puntata ad alto tasso di cringe, come si dice adesso. Vi ricordate di quanti soldi abbiamo buttato via scaricando loghi e suonerie? Vi abbiamo parlato in diverse occasioni di Nokia e di quanto abbia contribuito alla diffusione della telefonia cellulare nel mondo. I suoi apparecchi erano perfetti: belli esteticamente, tecnologicamente all'avanguardia, economicamente accessibili. Il lancio di ogni modello aveva l'hype che oggi accompagna ogni keynote Apple, solo che i telefoni Nokia si differenziavano tantissimo uno dall'altro. Qualcosa di nuovo c'era sempre, impossibile non trovare quello che facesse al caso proprio. Nokia era capace di essere assolutamente trasversale e impattare tutti i target: per i businessmen c'erano i modelli con tastiera estesa e funzioni avanzate (come la serie Communicator), per le nonne o gli amanti dell'essenzialità quelli che oggi si chiamano feature phone e prima entry level (la serie 11**, ancora oggi vendutissima), mentre i ragazzi spaziavano dagli avveniristici telefoni-consolle (l'NGage, un esperimento futuristico per la sua epoca) alla superclassica serie 3***.

nokia communicator kelly rowland
Questo meme molto popolare (uno screenshot del video musicale Dilemma del rapper americano Nelly) evidenzia come la ex Destiny's Child Kelly Rowland avesse poco da arrabbiarsi con Nelly perché non rispondeva agli sms....visto che lei li scriveva su Excel, da un Nokia Communicator

C'era però un motivo ulteriore che rendeva i Nokia così venduti, desiderati e popolari: era possibile personalizzare le suonerie di chiamata e persino il logo operatore che compariva sul display.

Le suonerie

Parlare di mania delle suonerie del cellulare oggi è veramente anacronistico. Una recente indagine ha evidenziato come i ragazzi siano arrivati addirittura ad odiare gli squilli e le musiche, preferendo lasciare il telefono sempre in "muto" (qui l'articolo dell'Ansa). Questo è possibile da quando i cellulari hanno tutti la vibrazione a bordo, ma c'è stato un momento in cui non era così. La vibrazione era un optional che non tutti potevano permettersi (il mitologico 3310, ad esempio, non l'aveva) e quindi la suoneria era necessaria. Perché accontentarsi di quelle predefinite, noiose, tutte uguali, che quando arrivava una chiamata dieci persone si mettevano le mani in tasca contemporaneamente? Nokia si inventò la risposta a questa esigenza con il compositore di suonerie. Esatto, a partire dalla serie 3*** era possibile comporre la propria suoneria preferita. Ovviamente bisognava capirne almeno un po' di musica, perché bisognava riportare note, durata, tonalità e tempo utilizzando esclusivamente i tasti 0-9, * e #..

suonerie nokia
foto facciabuco.com

Non era facile per niente, la cosa aveva un suo codice di numeri e lettere che era ai più incomprensibile (le note seguivano la nomenclatura anglosassone e quindi DO-RE-MI diventavano C-D- E) e molto spesso il risultato era mediocre, perché riprodurre le hit del momento o i grandi classici era una cosa lunga e frustrante. La possibilità non era esclusiva dei Nokia, c'erano anche altri marchi che includevano il compositore nei propri menu con modalità simili, il plus della casa finlandese era però che le suonerie composte potevano essere scambiate tramite SMS (solo a partire dal 3330 che poteva riceverle e inviarle, mentre il 3310 poteva solo riceverle).

I loghi

A differenza della composizione delle suonerie, per avere un logo personalizzato bisognava per forza avere un Nokia. Il concetto era che vedere la scritta Omnitel, Tim o Wind sul display poteva essere noioso. Il telefono poteva risultare effettivamente uguale a quello di milioni di persone. L'esigenza di personalizzazione era estrema. Per questo esistevano diversi programmi per pc che permettevano di disegnare in pixel art sostanzialmente qualsiasi cosa che potesse essere ricompresa nel piccolo rettangolino di spazio a disposizione. Il programma più popolare era Logo Manager, qui trovate una guida molto dettagliata al suo utilizzo. Una volta disegnato, bisognava importare il logo sul telefono attraverso la porta infrarossi oppure il cavetto seriale. Se ben configurato, anziché il nome operatore compariva il disegno.

loghi suonerie
una raccolta di loghi

Anche qui, come nel caso delle suonerie, la cosa era di realizzazione tutt'altro che semplice per l'utente medio. Bisognava avere un pc e saperlo usare (cosa non scontata), poi bisognava avere una connessione internet mediamente performante (anche questa, in un mondo di dial up a 56k, a trovarne) e delle skill grafiche medio-alte. In ultimo, pc e telefono dovevano avere la porta infrarossi per sincronizzarsi o bisognava avere il cavetto, di non facilissimo reperimento.

L'offerta incontra la domanda

Fin qui le possibilità che la tecnologia offriva. Il problema era, come è facile intuire, che per poter accedere a queste possibilità occorrevano delle abilità appannaggio di pochi. Se si desiderava un logo o una suoneria e non si era in grado di crearseli autonomamente, come si poteva fare? Ecco che l'offerta inizia a incontrare la domanda tramite delle piattaforme che offrivano questi prodotti al costo di pochi euro. Esistevano veri e propri cataloghi dove loghi e suonerie erano identificati da un codice. Bastava inviare tramite sms il codice del logo o della suoneria desiderato e in pochi secondi si riceveva il prodotto sempre tramite sms. Il pagamento avveniva scalando dal credito telefonico.

loghi suonerie disney tim

Semplicissimo, immediato, replicabile all'infinito. I primi a gettarsi sul business furono i portali web più cliccati dell'epoca come InWind, Tiscali, Pandora, Clarence. Seguirono gli operatori telefonici, che però avevano dei cataloghi limitati. A trarne più profitto furono i privati che costituirono delle aziende apposta per erogare questo tipo di servizi. Sembra difficile da credere, ma alcuni autentici giganti della comunicazione sono nati proprio così. Pensiamo a Dada, a Vitaminic e al leader di mercato Buongiorno (che acquisì Vitaminic e poi confluì all'interno del colosso coreano DoCoMo), a Jamba!, Zed e Zero9. Tutti nomi di aziende che grazie al giro di loghi e suonerie sono arrivate a quotarsi in Borsa. Questo fa capire il fatturato: il volume di richieste era impressionante e generava numeri da capogiro. Era del resto impossibile nei primi anni 2000 sfogliare una rivista o guardare un canale tv privato senza incappare in una pubblicità di loghi e suonerie.

loghi suonerie
In questa pubblicità il servizio era erogato tramite chiamata a un numero a sovrapprezzo 899

Wlady, il re di loghi e suonerie

È impossibile parlare di pubblicità di loghi e suonerie senza parlare di lui, il volto che per anni è passato in tv a tutte le ore associato alla Rana Pazza, al Gattino Virgola, il Pulcino Pio e tutta una serie di altri tormentoni. Parliamo di Wladimiro Tallini, per tutti Wlady, un presentatore tv piemontese con una discreta carriera alle spalle che ebbe la sfortuna/fortuna di essere protagonista delle campagne di Zero9 e company. Campagne ad altissimo budget, sempre diverse, con un numero di passaggi spropositato, contribuirono a rendere Wlady un involontario simbolo trash di quegli anni.

La sua esposizione fu talmente forte da arrivare persino a ricevere minacce di morte, come da lui stesso ammesso in diverse interviste: questo perchè il business di loghi e suonerie si trasformò rapidamente in una truffa milionaria che coinvolse milioni di utenti inconsapevoli e arricchì chi erogava i servizi. Dal momento che i veri responsabili in alcuni casi non vennero mai rintracciati, Wlady diventò l'incolpevole bersaglio dell'odio di chi aveva subito la truffa e di chi non ne poteva più di vederlo in TV giorno e notte. Wlady continua a lavorare nel mondo dello spettacolo: oggi presenta trasmissioni tv e radio sui circuiti regionali in Piemonte, oltre che eventi in tutta Italia. Nell'immaginario collettivo è però ancora e sempre "quello delle suonerie".

La truffa e il declino

Inizialmente, chi voleva ricevere un logo o una suoneria mandava il messaggino con la richiesta, riceveva quanto desiderava, scalava il suo euro dal credito e stop. Il customer journey era molto essenziale e finiva lì. I problemi iniziarono a sorgere quando, a fronte di una richiesta di loghi e suonerie si innescavano altri processi, spesso occulti o sconosciuti all'utente, che implicavano l'attivazione di abbonamenti per ricevere altri loghi e suonerie o sms informativi che potevano arrivare a costare anche 25/30 euro al mese. Crediti prosciugati senza far nulla e soprattutto senza sapere chi avesse attivato quei contenuti e senza sapere la modalità di disattivazione. Le inchieste che coinvolsero questi servizi furono tante e tentarono di risalire la catena della distribuzione per capire se i clienti fossero adeguatamente informati. Risultò che non lo erano, che la procedura di disattivazione era oscura e complicata, che i numeri venivano passati da azienda ad azienda per attivare nuovi servizi senza il consenso e che tutti scaricavano la responsabilità su altri senza riuscire ad arrivare al bandolo per dipanare la matassa. Le ditte e i gestori vennero pesantemente e più volte multati (articoli dell'epoca qui e qui).Le modalità di erogazione poco chiare fecero sì che sui loghi e suonerie iniziasse a calare la prima cortina di oblio. La paura di vedersi il credito prosciugato frenava inevitabilmente le richieste, mentre le aziende si riorganizzavano con disclaimer più chiari e differenziazione del business per non chiudere. A questo si aggiunse il fatto che i cellulari Nokia stavano avviandosi al viale del tramonto, soppiantati dagli smartphone che non supportavano né l'una né l'altra cosa. Dall'oggi al domani l'azione di comprare la suoneria si sostituì all'installazione dell'mp3 direttamente sul telefono e il logo dell'operatore addirittura sparì dal display, per lasciare spazio alla foto di sfondo. Avete un'irresistibile nostalgia di comporre una suoneria in stile Nokia? Esiste un'app per IOS (a pagamento) che trasforma il vostro Iphone nel famoso compositore, dandovi nuovamente il brivido di trasformare qualsiasi melodia in una sequenza monofonica. Potete scaricarla qui.

TBT-10-LOGHI-E-SUONERIE
Pubblicato il:
17/12/2021
9/11/2022

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