Automobili connesse, dall'UE l'obbligo di avere l'antivirus

La notizia è di questi giorni e ha già generato diverse reazioni: l'Unione Europea obbligherà le case automobilistiche a installare un antivirus sul computer di bordo di autoveicoli e automezzi a partire da luglio 2024. I produttori, quindi, hanno poco più di un anno per adeguarsi, a meno che non vengano concesse delle proroghe. Lato aziende, questa decisione è stata accolta con un un po' di preoccupazione: pur riconoscendo la necessità che ha spinto il legislatore a voler adottare questo provvedimento, ad essere contestata è soprattutto la tempistica così ristretta.

I vari marchi dovranno prevedere un considerevole esborso economico, innanzitutto, e poi delle roadmap per l'adoption di questi nuovi (per il settore) software e soprattutto per gli aggiornamenti. Al momento nulla è ancora certo e nulla si sa, quello che si spera è che potranno essere messe in campo delle partnership tra le case automobilistiche e i produttori di antivirus per rendere questa transizione il più fluida possibile.

Perchè l'Unione Europea si preoccupa delle nostre macchine?

La risposta è molto semplice ed è spiegata in questo articolo di AVG: come tutte le macchine informatiche, anche i computer di bordo delle auto possono essere controllati da remoto e possono cadere vittime di attacchi informatici. Nello specifico viene riportato l'esempio di un test effettuato su una Jeep Cherokee nel 2015, condotto da due ricercatori (qui i dettagli, in inglese). I due esperti hanno preso il controllo dell'auto che stava regolarmente transitando su una strada trafficata a 10 miglia di distanza, mentre al conducente era stato detto poco o nulla di quello che stava per succedere.

Assolutamente genuina la sua reazione di sorpresa e di panico quando ha scoperto che improvvisamente la macchina non rispondeva più ai suoi comandi ma sembrava aver acquisito una vita propria. L'esperimento è finito con l'auto in un fosso, quando gli hacker hanno disabilitato i freni e lo sterzo era rimasto l'unico modo per contenere i danni. Un effetto "K.I.T.T. di Supercar" molto poco divertente, insomma.

Questo è successo perchè le nuove auto sono praticamente degli smartphone con le ruote: la parte "connessa" è diventata sempre più preponderante rispetto alla meccanica, tanto da rendere il computer di bordo il vero e proprio cuore della vettura a scapito del motore vero e proprio. Questi computer, però, non possiedono dei sistemi di difesa dall'esterno e questo li rende vulnerabili.

Le Tesla sono auto gestibili completamente da remoto e dotate di uno dei sistemi di autopilot più raffinati in circolazione

L'antivirus sulle auto, utopia o necessità?

Noi diciamo necessità. Un'auto hackerata da remoto può infatti essere rubata con estrema semplicità (disattivando con un clic tutti i sistemi di antifurto) o può, come abbiamo visto, essere controllata anche mentre è in uso. Le implicazioni sulla sicurezza stradale potrebbero essere drammatiche e nessun conducente potrebbe più dirsi realmente al sicuro.

Non è allarmismo, ma semplice analisi della realtà. Così come è ormai diventato impensabile tenere un computer connesso a internet sprovvisto di antivirus, lo stesso ragionamento dovrebbe essere applicato ai computer delle auto.

Per ora, quello che abbiamo sono i regolamenti numero 155 e 156 dell'UE che mettono nero su bianco la nuova necessità e fissano delle scadenze. Staremo a vedere come le case intenderanno agire e soprattutto che tipo di obblighi/consigli saranno a carico degli automobilisti. Vi terremo aggiornati!

Pubblicato il:
15/6/2023

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