Cosa ci insegna il down di Libero Mail

Dalla notte di domenica 22 gennaio i servizi di Libero e Virgilio sono completamente down. Impossibile accedere alle caselle di posta correlate, con milioni di italiani chiusi fuori dalle proprie mail. Sono coinvolte sia le caselle free che quelle a pagamento, incluse le pec. Cosa sta succedendo? Che insegnamento possiamo trarre da questa vicenda che non ha precedenti in Italia?

Libero e Virgilio, due realtà italiane

Libero e Virgilio sono due realtà italiane esistenti dagli albori dell'internet nostrano, con milioni di utenti ognuna e una reputazione più che consolidata.

Libero nasce nel 1994 come sito alle spalle di Arianna, il primo motore di ricerca tutto italiano (ve ne avevamo parlato qui). Il successo del progetto porta Libero a iniziare a fornire dei servizi gratuiti come provider di posta elettronica, insieme a IOL (Italia On Line). Nel 2002 sia Libero che IOL vengono acquistate da Wind Infostrada e da quel momento le caselle @libero.it vengono "regalate" ai clienti che sottoscrivono un contratto di linea fissa. In questo modo, gli utenti aumentano esponenzialmente fino a raggiungere numeri consistenti. Libero diventa quindi la posta elettronica ufficiale dei clienti Wind, accorpando sotto di sè anche le caselle @inwind.it e @iol.it. Un tale volume di clienti fa sì che per Libero diventi possibile concludere acqusizioni di un certo peso, come quella delle Pagine Bianche nel 2004.

Nel 2011, forte del fatto di essere il settimo sito italiano per numero di accessi e 251esimo nel mondo, Libero si separa da Wind e ritorna ad essere entità a sè, continuando ad erogare servizi di posta gratuiti ma anche a pagamento in versione Mail Plus e anche le PEC (MailPEC).

La storia di Virgilio, invece, è più tormentata. Nasce nel 1996 anch'esso come motore di ricerca e nei primi anni 2000 inizia anche lui a fornire servizi gratuiti tra i quali le email, ma cambia più volte proprietà e funzioni fino ad arrivare in mano a Telecom che nel 2005 lo sospende. Ritorna online nel 2007 e nel 2012 viene venduto a Libero. Insieme, Libero e Virgilio costituiscono la nuova ItaliaOnLine nel 2013 e questo è l'assetto che hanno oggi. Sono, ovvero, un'azienda unica nonostante le denominazioni tradizionali separate che sono state mantenute anche per non confondere gli utenti.

foto di smartworld.it

Perchè Libero è down? Cosa sta succedendo?

La risposta a questa che è la domanda più gettonata delle ultime ore, è semplicemente che non si sa.

Le informazioni certe che arrivano direttamente a ItaliaOnLine parlano di un problema tecnico che sta interessando il datacenter e che sta impiegando più tempo del previsto ad essere risolto. L'ultimo comunicato ufficiale è piuttosto fumoso, porge le ovvie e dovute scuse agli utenti ma non si sbilancia su modi e tempi di risoluzione:

foto true-news.it

L'ipotesi di un eventuale cyber attacco viene liquidata con una frase abbastanza lapidaria. Nonostante questo, in queste ore sono tornate a circolare in alcuni gruppi Telegram delle liste di accoppiamenti mail-password di Libero. Una verifica da parte degli amici di Red Hot Cyber ci dice che si tratta di vecchie liste che periodicamente vengono rimesse in circolazione, non è quindi assolutamente provato che sia una circostanza legata all'evento in corso.

Di fatto, dopo tre giorni, le mail di Libero - Virgilio sono ancora bloccate con grande disperazione dei professionisti e di chiunque le usasse per scopi lavorativi.

Non solo non si sa quando le caselle torneranno attive, ma non si sa nemmeno se torneranno attive con i dati (storico messaggi, allegati, eccetera) integri e fruibili.

AGGIORNAMENTO 25/01/2023 ORE 17:30

È stato diffuso qualche minuto fa un nuovo comunicato da parte dei vertici di ItaliaOnLine, che vi riportiamo qui:

come leggiamo, la colpa del disservizio sarebbe di un'implementazione di un nuovo sistema di storage non andato a buon fine e il tempo di ripristino dovrebbe essere ancora 24/48 ore da adesso.

Non resta che attendere.

Cosa impariamo dal down di Libero?

Fermo restando che il disagio è assolutamente pari, sia per le aziende che per i privati (che utilizzano la mail per servizi essenziali come lo SPID e le autenticazioni a due fattori), chi utilizza la mail per scopi lavorativi e professionali in questo momento sta patendo un po' di più. Soprattutto considerando che non si sa quando il servizio tornerà attivo e stabile, molte aziende risultano essere bloccate.

Qual è la morale? Può sembrare ovvia e scontata e persino brutta da dover dire ora, ma è necessaria: affidarsi a servizi gratuiti (per quanto blasonati) per il proprio lavoro, non è mai una buona idea. Mai come in questo caso chi più spende meno spende e un provider di posta elettronica dedicato oltre che a dare un'immagine più professionale della vostra attività offre migliori garanzie di affidabilità.

Noi di Uniontel ci affidiamo a Vianova (che in questo momento sta funzionando benissimo). Che aspettate a farlo anche voi?

Per chiunque desiderasse avere aggiornamenti in real time sulla situazione Libero / Virgilio, vi invitiamo a tenere d'occhio il sito di RedHotCyber, che sta seguendo la vicenda da vicino e sta pubblicando aggiornamenti non appena disponibili.

Pubblicato il:
25/1/2023

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