L'email, dal francobollo alla chiocciolina

Sono passati 49 anni dalla prima email della storia. Fu inviata dal programmatore Ray Tomlinson nel 1971 e come spesso accade nacque per sopperire a una mancanza. All'epoca, i giganteschi calcolatori che occupavano stanze intere erano sicuramente all'avanguardia per il momento storico ma presentavano un limite: potevano contenere dei messaggi, ma non scambiarli tra loro. Quanto scritto rimaneva nella memoria del computer e per leggerlo bisognava fisicamente recarsi vicino alla macchina. Non certo la cosa più comoda del mondo.

Tomlinson ebbe l'idea di utilizzare Arpanet, il primo prototipo di rete informatica allora in uso al Dipartimento della Difesa americano. Dopo aver scritto il messaggio, si pose il problema di indirizzarlo correttamente. Bisognava indicare a chi era destinato, ma oltre alla persona bisognava identificare anche la macchina perché, come abbiamo detto, i messaggi risiedevano fisicamente nel pc. Scrisse allora il nome del destinatario e usò il simbolo @ per separarlo dal nome del pc. @ in inglese si pronuncia "at", equivalente all'italiano "presso". Attraverso Arpanet, il messaggio fece il giro dell'America per poi approdare al computer accanto: era nata l'email. Cosa conteneva quel messaggio? Tomlinson non riuscì mai a ricordarlo, di conseguenza dava risposte sempre diverse ogni volta che qualcuno glielo chiedeva. Si va dal "test", al "123456" al "qwertyuiop".

ray tomlinson email
Ray Tomlinson

L'importanza dell'email

Ray Tomlinson è scomparso nel 2016 a 74 anni, in tempo per vedere la sua invenzione ormai nelle tasche di tutti. Come molti altri prima di lui, non trasse alcun profitto da quella sua intuizione, se non il fatto di essere ricordato come il padre di una delle più grandi rivoluzioni comunicative della storia, una specie di Gutemberg 2.0. L'email ha quasi completamente soppiantato la posta tradizionale, ancora di più da quando, grazie agli smartphone, è diventato possibile portare con sé la propria casella. L'email, oggi, è una vera e propria chiave che identifica l'identità del suo proprietario: è il riferimento principale per attivare e gestire gli account Android e IOS per i nostri telefoni e tutti i siti la richiedono come dato obbligatorio per effettuare una registrazione. Impossibile quindi non averne una, anche solo per poter aprire un account sui social.

Qualche numero

Solo i numeri riescono a spiegare l'importanza di questo servizio. Ogni giorno (dati 2019) vengono inviati quasi 2 miliardi di email. Esistono più di 5 miliardi di indirizzi attivi e si è calcolato che ogni persona possiede una media di 1,75 indirizzi. Più della metà di questo volume di messaggi però è rappresentato dallo spam. La Cina è in testa alla classifica delle nazioni che producono più posta indesiderata, seguita da Stati Uniti, Germania e Romania. Le estensioni email più utilizzate sono Apple e Gmail.

Perché ve ne parliamo proprio oggi? Perché il 9 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Posta. Sembrano lontanissimi i tempi in cui per scambiarsi dei messaggi era necessario dotarsi di carta, penna, busta e francobollo. Le cassette postali fisiche, come le cabine telefoniche, sono quasi scomparse dall'arredo urbano delle nostre città, segno di un'obsolescenza che solo pochi decenni fa sembrava impensabile.

Rischi e pericoli

L'email è, purtroppo, anche uno degli strumenti preferiti dai criminali informatici per introdursi nei pc di ignare vittime, prenderne il controllo e usarli per i loro scopi. Un numero sempre maggiore di attacchi malevoli provengono infatti da campagne di mail phishing. Vi abbiamo già parlato di questa pratica scorretta e di come difendervi, rinfrescatevi la memoria qui. È diventato impossibile poter gestire una mail senza prima essere dotati di sistemi di sicurezza adeguati. Il primo avamposto di difesa è sicuramente un buon antivirus, che preveda anche una regolare scansione delle caselle mail e del traffico di messaggi in ingresso e in uscita, bloccando i mittenti sospetti. Per le aziende, però, l'antivirus non è sufficiente. È necessario un firewall che operi una protezione più strutturata.

Se è venuto il momento di rivedere i sistemi di sicurezza della vostra azienda o se avete subito un attacco via mail e volete correre ai ripari, contattateci! Possiamo sicuramente fornirvi una soluzione adatta alle vostre esigenze.

Pubblicato il:
8/10/2020
9/11/2022

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